Acido ippurico come possibile barometro di fragilità nell'anziano

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Acido ippurico come possibile barometro di fragilità nell'anziano

La fragilità è una sindrome legata all'avanzare dell’età, che comporta una minor capacità nel rispondere a situazioni di stress. Sebbene sia strettamente legata ai processi di invecchiamento, il grado con cui la fragilità si manifesta varia notevolmente tra soggetti della stessa età.

Identificare rapidamente persone anziane a rischio di fragilità prima che questa si manifesti è una importante necessità della tenuta del sistema sanitario.

La presenza di un ampio spettro di fenotipi della che servono per definire l’indice di fragilità costituisce però un aspetto critico per l’individuazione chiara di biomarcatori di fragilità.

Obiettivi dello studio sulla relazione tra acido ippurico plasmatico e sindrome della fragilità nell'anziano

Il nostro obiettivo è individuare possibili e oggettivi biomarcatori plasmatici della fragilità nell’anziano, in grado di complementare le procedure diagnostiche cliniche (indice clinico di fragilità).

Questa ricerca è stata condotta nell’ambito di InveCe.Ab (Invecchiamento Cerebrale in Abbiategrasso), uno studio di popolazione longitudinale in corso in Italia (ClinicalTrials.gov, NCT01345110).

Il plasma di 130 persone anziane (età compresa tra 76 e 78 anni) è stato analizzato utilizzando approcci di metabolomica basati sulla spettrometria di massa. I risultati sono stati successivamente validati su un altro gruppo di soggetti anziani (303 soggetti). Si è osservato che, mentre i metaboliti delle vie metaboliche centrali non erano in grado di differenziare gli anziani fragili da quelli non-fragili, solo l’acido ippurico, un metabolita secondario, era in grado di discriminare i non-fragili dai fragili.

L'acido ippurico è un co-metabolita derivato dalla degradazione dei (poli)fenoli vegetali e degli aminoacidi aromatici da parte di una serie di microbi intestinali; l'acido benzoico risultante viene poi sottoposto a coniugazione con glicina nel fegato e nei reni e infine escreto nelle urine.

Risultati dello studio sulla relazione tra acido ippurico plasmatico e sindrome della fragilità nell'anziano

L'analisi di regressione logistica ha indicato che alti livelli di acido ippurico plasmatico sono significativamente associati ad una riduzione del rischio di fragilità dopo quattro anni.

L'analisi di mediazione, utilizzando l’indice clinico di fragilità, l'acido ippurico e l'assunzione di frutta e verdura ha evidenziato il ruolo del consumo di frutta e verdura nella relazione tra acido ippurico ed indice di fragilità.

Dunque, un basso livello di acido ippurico nel plasma sembra essere un segno distintivo della evoluzione verso lo stato di fragilità, associato a un minor consumo di frutta e verdura.

Plasmatic Hippuric Acid as a Hallmark of Frailty in an Italian Cohort: The Mediation Effect of Fruit–Vegetable Intake. Laura Brunelli et al. J Gerontol A Biol Sci Med Sci, 2021 Aug 26. PMID:34436596.